Quando il Drake riceve inviti, preferisce invitare a sua volta i mittenti a Maranello: nel 1963 fa così anche con Filmer Paradise di Ford, facendo saltare un accordo per la vendita della Ferrari.
Negli anni ’60 la Ferrari si è già fatta un nome grazie alle vittorie e all’aura di esclusività delle sue automobili. Maranello comincia a diventare teatro di ospiti illustri in visita, anche perché Enzo Ferrari, quando riceve un invito da un personaggio famoso, preferisce farlo venire a Maranello.
Succede così anche con Filmer Paradise della Ford che arriva a in città il 12 aprile 1963, direttamente dagli Stati Uniti. La sua non è una semplice visita di cortesia: qua si parla di business, di affari, si vagliano i presupposti di un accordo bilaterale perché Ford acquisti Ferrari. E l’accordo, per qualche tempo, sembra concludersi davvero. Ferrari manterrebbe il controllo del 90% sul comparto corse e del 10% sulle vetture Gran Turismo. Ford, il restante: 10% del controllo sulle prime, 90% del controllo sulle seconde.
Ma a questo punto, in seguito a un tipico scambio di battute fra gentlemen in affari e un’osservazione posta da Enzo Ferrari, Filmer Paradise dice la frase sbagliata nel momento sbagliato. O in quello giusto, dipende dai punti di vista. “Signor Ferrari, lei vende l’azienda e pretende di comandare anche dopo?”. Ferrari, si sa, non è un personaggio che le manda a dire: va su tutte le furie, caccia dall’ufficio Paradise e il suo seguito, e fa saltare l’accordo.
L’episodio è emblematico del carattere di Ferrari, non solo del suo temperamento fiero e sanguigno, ma anche della sua leggendaria “inamovibilità” da Maranello. “Quando ricevo un invito da questo o da quel personaggio, io rispondo che venga lui a Maranello. – Affermava infatti – Se andassi io vedrebbe solo un vecchio. Se viene lui qui, vede cosa abbiamo fatto e cosa sappiamo fare.”
Bibliografia
Gianni Rogliatti, “Maranello, Ferrari e… la sua gente”, Edizioni del Puntografico, Comune di Maranello