Gli effetti collaterali di Napoleone

Con la conquista napoleonica del Nord Italia, i feudi vengono soppressi: i Calcagnini abbandonano Maranello il cui territorio viene frazionato e suddiviso fra Modena e Sassuolo.

Il 1796 è una data importante per tutto il Nord Italia. È proprio questo il periodo in cui le truppe di Napoleone Bonaparte calano nel paese, spazzando via i vecchi regimi e dando vita a un’occupazione che porterà con sé diversi effetti collaterali.

Per esempio, uno degli editti napoleonici abolisce l’istituto feudale. A Maranello, la conseguenza è che i Calcagnini abbandonano il Castello, come i Signori delle altre città si vedono costretti ad “abbandonare la nave”. Allo stesso tempo, però, Maranello perde di centralità: senza feudo, viene a mancare anche il suo status di capoluogo.

La nuova situazione è sancita nel 1804, quando il territorio di Maranello viene frazionato. I 716 abitanti di Torre Maina e Gorzano vengono assegnati a Modena. Tutto il resto se lo prende Sassuolo: i 206 abitanti di Fogliano e Santo Stefano, i 382 di San Venanzio e anche i 692 di Maranello.

Nel 1809 il comune di Maranello viene ufficialmente soppresso e aggregato alla podesteria di Sassuolo. Anche se Napoleone viene sconfitto nell’arco di qualche anno e gli eredi Calcagnini tornano a essere proprietari del Castello, Maranello resterà accorpata a Sassuolo fino all’Unità d’Italia.

Bibliografia

Silvano Soragni, “Maranello, dal Castello Feudale… al Maestro Giuseppe Graziosi”, Artioli Editore, 2007

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