Ferite a morte

E se le vittime potessero parlare? Se le vittime dei femminicidi potessero raccontare la loro storia, cosa ci direbbero? Serena Dandini ha risposto a questa domanda scrivendo “Ferite a morte”: in una sorta di paradiso delle donne prendono la parola e si raccontano mogli, ex mogli, sorelle, figlie, fidanzate, ex fidanzate, tutte uccise da un uomo “vicino”: di casa, di scrivania, di letto, di cuore…
L’associazione Yawp – Passioni in movimento in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne mette in scena un reading drammatizzato con accompagnamento musicale basato sui monologhi di “Ferite a morte” per denunciare che i cosiddetti “delitti passionali” non sono altro che morti annunciate, sentenze eseguite sotto gli occhi di una società ancora incapace di riconoscere davvero come dietro a un “improvviso raptus di follia” ci siano violenze durate spesso una vita intera.