La Diga di Fontanaluccia

Una costruzione maestosa, un intervento in cui l’uomo e la natura competono in uno sforzo senza fine.
Il museo da non perdere

Con un ampio giro il torrente Dolo crea quell’immenso anfiteatro che accoglie la conca di Fontanaluccia.
Si tratta di un lago artificiale formato da una diga commissionata e costruita dalle società di Bonifica alla fine degli anni ’20 (dal 1923 al 1928), per la necessità prevalente di sollevamento delle acque nelle zone prospicienti il Po nelle provincie di Modena, Reggio Emilia e Parma.

Furono impiegati nell'opera quasi 2000 operai disposti sui vari cantieri di costruzione (diga, opere idrauliche e Centrale) che venivano da tutta la pianura padana e dall’appennino.

La Diga è in cemento armato con rifiniture in arenaria, ad archi multipli sostenuti da contrafforti, che attraverso una lunga canalizzazione sotterranea, scavata nella roccia, convoglia le acque al bacino di carico della centrale idroelettrica di Farneta 16 km a valle lungo il Dolo.
Il manufatto rappresenta un interessante esempio di ingegneria idraulica. È ancora visibile la strada per la sua costruzione che era dotata di ferrovia a scartamento ridotto.

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