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Nel monumento che lo scultore Marino Quartieri dedica a Enzo Ferrari, il racconto della sua vita prende forma in riquadri concentrici, come nelle colonne celebrative dell’Antica Roma. Quando si appassiona alle automobili, Enzo Ferrari ha dieci anni: assiste a una corsa sul circuito di Bologna ed è amore a prima vista. Per questo, dopo la Grande Guerra, decide di cercar fortuna a Torino. Vorrebbe lavorare in FIAT, ma la sua domanda viene respinta, così comincia come collaudatore in una piccola azienda di “Torpedo” e poi a Milano, presso Costruzioni Meccaniche Nazionali.
Diventa pilota debuttando, nel 1919, nella corsa in salita Parma – Poggio di Berceto. Nello stesso periodo inizia il sodalizio ventennale con Alfa Romeo, per cui lavorerà sia come pilota che come dirigente del comparto sportivo. È proprio insieme ad Alfa Romeo che Enzo Ferrari fonda nel 1929, a Modena, la Scuderia Ferrari, adottando come simbolo il Cavallino Rampante dell’aviatore Baracca. Bisogna aspettare però il 1939 per l’addio ad Alfa e l’apertura di uno stabilimento autonomo: Auto Avio Costruzioni, la progenitrice dell’attuale Ferrari. Una volta spostata l’impresa da Modena a Maranello e finita la guerra, Enzo Ferrari è pronto per realizzare il suo sogno e far conoscere al mondo le “rosse”. La prima a uscire dai cancelli di Via Abetone è la Spyder 125 S, nel 1947.
Il resto è storia.
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