La festa per il ritorno del titolo mondiale

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L’8 ottobre del 2000, dopo 21 anni, Michael Schumacher riconquista con la Ferrari il titolo di Campione del mondo piloti.

È il primo titolo per la Ferrari da quello ottenuto nel lontano 1979 da Jody Scheckter. Dopo una lotta per la pole position tra Michael Schumacher e Mika Häkkinen, che si scambiano le posizioni in cima alla lista dei tempi per ben cinque volte lungo tutta la gara, è il pilota tedesco a spuntarla.

Migliaia di persone dall’Italia e dall’estero festeggiano nelle strade e nelle piazze di Maranello, dopo aver assistito al memorabile Gran Premio di Suzuka su un maxischermo appositamente allestito: una marea multicolore di lingue, culture, etnie e tradizioni, una moltitudine variegata e festosa unita dall’unica grande passione per la Ferrari.

È il popolo dei tifosi, una comunità di appassionati che non perde occasione per tributare al proprio mito segni di affetto e calore. Anche nei momenti più difficili, come nei gran premi finali dei campionati di F1 del 1997, 1998 e 1999, quando la Ferrari ha mancato di un soffio la vittoria del mondiale piloti. È in quei momenti che la “fede” ferrarista emerge in tutta la sua unicità: un amore incondizionato e smisurato per la scuderia e i suoi piloti, anche nelle sconfitte, e ben rappresentato dall’immenso cuore rosso di 360 mq. realizzato dagli stessi tifosi e trascinato in corteo come un vero trofeo, simbolo di identità e appartenenza, o dal suono delle campane della parrocchia che celebrano i trionfi del Cavallino.

Quello dei gran premi a Maranello è un grande rito collettivo che richiama persone da ogni parte d’Italia e d’Europa per assistere insieme, nella città del Cavallino, alla proiezione delle gare di Formula 1. Una tradizione che prosegue ancora oggi, nelle domeniche di gara, con le dirette delle gare all’Auditorium Enzo Ferrari, dove gli appassionati si danno appuntamento per tifare Ferrari.

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