La nascita del Feudo Calcagnini

Nel 1464 Borso d’Esta fa di Maranello il capoluogo di un feudo con giurisdizione propria e lo affida a Teofilo Calcagnini: dopo la sua morte, il feudo passerà ai suoi discendenti.

Nel 1464 Maranello ha già un castello – diverso da quello attuale – e, alle spalle, due lunghi secoli di lotte tra famiglie esterne per il controllo del territorio. Una volta ritornata sotto il potere estense, Borso d’Este, signore di Ferrara, Modena e Reggio Emilia, prende una decisione che ne cambierà le sorti.

La scelta è quella di accorpare gli abitati di Montale, San Zenone, Gorzano e San Venanzio in un unico feudo. Il controllo delle terre viene affidato a Teofilo Calcagnini e il capoluogo eletto è proprio Maranello. Al feudo viene data giurisdizione, quindi facoltà di rendere giustizia civile e penale. Nell’ordinamento, il feudatario ha diritto di riscuotere i dazi delle taverne, dei luoghi di ospitalità e della beccheria. Il suo “vice” è il podestà, che ha invece facoltà di giudicare, condannare, punire e multare i sudditi in nome del feudatario.

Nasce così il feudo Calcagnini, che la famiglia terrà saldo – salvo qualche interruzione – fino all’Unità d’Italia. Ma chi sono questi Calcagnini? La famiglia è originari di Ferrara. Il loro stemma è inquartato, con leoni in campo rosso e tre sfere, un cimiero sormontato da un cigno incatenato e motto “Il est bien secret”. Il padre di Teofilo, Francesco, lavora al servizio dei Gonzaga di Mantova per poi passare sotto Borso d’Este che lo nomina Generale del Polesine e di Rovigo. Si narra che diventi padre di ben 44 figli.

Uno di questi è, appunto, Teofilo, il primo feudatario di Maranello. Ben inserito nell’alta società ferrarese e impiegato nella corte di Borso, nel 1464 arriva per lui l’investitura solenne celebrata nella Cattedrale di Ferrara. Alla sua morte, avvenuta nel 1488, il feudo di Maranello si tramanderà ai suoi discendenti.

 

Bibliografia
Silvano Soragni “Maranello. Dal Castello feudale… al maestro Giusepe Graziosi” Artioli Editore, 2007.
Carmen Galloni e Silvano Soragni “Maranello, dalla preistoria alla fotocronaca” Fioranese, 1995.

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